Giuseppe Abbiati
4 Giugno 2017
Scotchage
10 giugno – 2 luglio 2017
Inaugurazione: sabato 10 giugno – ore 18:00
A cura di Ubaldo Rodari
Testo e presentazione di Flaminio Gualdoni
Gran contaminatore, felice contaminatore,
visionario da camera,
Abbati mantiene l’aspettativa
del guardare/vedere oltre le soglie ordinarie,
nutrendola del proprio gioco sottile,
mai scontato,
di evocazioni e riverberi intellettuali.
(dalla presentazione di Flaminio Gualdoni)
“La prima volta che mi è venuta in mente la parola COMBINATION stavo facendo la mia passeggiata di routine lungo il Ticino. Erano i primi giorni di gennaio del 2013. Osservavo forme e colori dei sassi combinati con gli alberi, foglie combinate con i sassi, sassi con il bosco, acqua con i sassi, foglie con i rami e cosi via. per occhi in grado di vedere l’infinita combinazione della materia in tutte le situazioni.
Dall’autunno stavo lavorando a dei ritagli di giornali che fissavo con lo scotch, perché avevo necessità di velocizzare l’operazione di incollatura, (una specie di face book o di tweet del collage).
…
Così nel concept entra la nuova idea che continuerà a influenzare il mio lavoro anche successivamente. E’ arrivato anche il nome della tecnica: ‘Scotchage’.
A un certo punto ho deciso di inserire anche la pittura, era convincente quel contrasto che si crea fra i colori stampati, i colori ‘dipinti’ e i ‘buchi’ nello spazio delle opere. Girando l’opera sono intervenuto con l’acrilico bianco a pennello e dita anche sul retro, incuriosito da come ritagli e frammenti si sono assemblati e come la mia intenzione e il caso si combinano.
Leggerezza, macchine volanti dell’inconscio, anche questo credo sia parte del lavoro e poi chissà cos’altro, lo scoprirò quando sarò osservatore più acuto.
E’ stato un bellissimo viaggio da gennaio a maggio, infatti credo che nella Combination Z si senta il sole dopo la lunga primavera piovosa del 2013.”
(Giuseppe Abbati)
GIUSEPPE ABBATI nasce il 15 aprile 1973 a Cuggiono nel Parco del Ticino.
Fin dall’infanzia dimostra una spiccata predilezione per il disegno e per l’assemblaggio; infatti, tutti i pomeriggi, gioca nell’azienda di demolizioni di auto del padre dove ha a disposizione quintali di rottame e un centinaio di automobili da esplorare e smontare.
Nel 1993 scopre la pittura e comincia a studiare l’arte contemporanea e a dipingere. Lavora di giorno e studia la sera.
Dal ’93 al ’95 lavora in un’azienda che stampa stoffa, come addetto alla produzione dei colori ed è qui che impara a ottenere e dosare sfumature e tonalità.
Negli stessi anni soggiorna alcuni mesi tra Firenze e Roma e visita le maggiori città d’arte dell’Umbria scoprendo e respirando il Rinascimento.
Nel 1999 compra un antico rustico sul Naviglio Grande che ristruttura e trasforma in abitazione e studio. A poche centinaia di metri c’è il “suo” Ticino, una fonte inesauribile di natura, bellezza e silenzio che sente davvero come la propria casa.
Nel 2003 fa un lungo viaggio a Parigi, dove visita i grandi musei e studia dal vivo i capolavori dei maestri che ama, da Dubuffet a Picasso a Yves Klein.
Qui scopre le opere di Jiri Kolar, maestro del collage, che favoriscono in lui il passaggio, lento ma inesorabile, dalla predominante attività pittorica a quella del collage.
In questi anni incontra Daniele e Francesco Oppi e comincia a frequentare la Cascina del Guado. Collabora con vari artisti in diversi progetti, in particolare con lo scultore Davide Galbiati. Nel 2009 conosce Giorgio Roggino, frequenta regolarmente il suo studio a Torino, e con lui approfondisce l’applicazione delle tecniche incisorie. E’ socio della Cooperativa Raccolto, storico sodalizio d’artisti. Vive nel suo studio a Castelletto di Cuggiono.
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