Angela Giannuzzi
15 Maggio 2023
il corpoincopia
immagini mediate tecnologicamente
sperimentazione nella scuola dell’infanzia
Dal 15 aprile al 7 maggio 2023
Inaugurazione sabato 15 aprile ore 17.30
a cura di Ubaldo Rodari
testo e presentazione di Angela Giannuzzi
Il problema dell’immagine e della sua produzione e riproduzione rappresenta il filo conduttore del lavoro presentato.
La prospettiva da cui si parte è quella di entrare nei meccanismi della creazione stessa dell’immagine per comprendere le forme visive presenti nella realtà quotidiana.
La produzione di immagini mediate tecnologicamente inevitabilmente rimanda all’idea di macchina e alla sua crescente affermazione ed estensione nella società contemporanea che ha portato al superamento del pezzo unico e irripetibile per approdare progressivamente alla divulgazione iconografica attraverso il mezzo meccanico. L’esigenza di riprodurre, conservare e divulgare la conoscenza sollecita l’ideazione di sistemi che facilitino l’immediata distribuzione dell’informazione. La fotocopiatrice ricopre un ruolo fondamentale in questo processo di innovazione tecnologica, consente
infatti, di riprodurre senza fatica, in modo largamente automatico ed efficiente l’informazione.
La traduzione tecnologica mette in crisi il concetto di autenticità avvalorando quello di moltiplicazione, il prodotto si uniforma riproponendosi sempre con le stesse caratteristiche.
La scoperta che la realtà può essere compresa meglio e trasformata attraverso l’applicazione dello strumento tecnico costituisce la grande conquista in campo artistico che segnerà la svolta nell’estetica.
Con Bruno Munari la riproduzione xerografica lascia spazio al movimento e all’uso di materiali inediti evidenziando qualità estetiche interessanti che sanciscono il valore creativo del mezzo tecnico. L’arte figurativa intesa sino a quel momento come frutto di abilità grafiche individuali, diventa il risultato della mediazione tra l’azione di un mezzo meccanico e l’intenzionalità dell’uomo.
L’ingresso della macchina nel campo dell’arte favorisce schemi formali liberi e scioglie dai vincoli delle circostanze materiali per rivolgersi alla sperimentazione razionale in forme meccaniche astratte.
In questa prospettiva prende forma e trova la sua giustificazione la sperimentazione iconica esposta, che si è sviluppata all’interno dei laboratori di attività sperimentali guidati sapientemente dal professor Pietro Simondo – Ordinario di Pedagogia e docente di Metodologia e Didattica degli Audiovisivi nell’ Ateneo di Torino – e che è stata oggetto della mia tesi di laurea in Pedagogia nell’anno accademico ‘89-‘90.
La ricerca produttiva mirava a metter in atto strategie operative di scomposizione e trasformazione dell’immagine avvalendosi del mezzo meccanico.
Le prime immagini esposte rappresentano l’esordio dell’utilizzo creativo della fotocopiatrice in sperimentazione, grazie alla messa a disposizione di fotocopiatrici tecnologicamente evolute da parte della ditta Rank Xerox.
Il rapporto diretto con “la macchina” ha avviato la ricerca di nuovi effetti visivi ed irripetibili avendo come oggetto-soggetto il corpo: nasceva il corpoincopia.
La sequenza delle icone presentate è rappresentativa degli esiti del volto in azione e degli effetti trasformativi del movimento sino al raggiungimento del dissolvimento dell’oggetto iniziale.
Dopo aver sperimentato “sulla propria pelle” l’uso creativo della fotocopiatrice, si è ritenuto interessante trasferire la ricerca nella scuola dell’infanzia al fine di verificare se era possibile instaurare un corretto rapporto bambino – macchina e quindi tra mezzo ed espressione. L’ipotesi di partenza mirava, pertanto, a verificare se lo strumento tecnico, quale è la fotocopiatrice, potesse assumere valenze educative ed artistiche avviando il bambino ad una nuova propedeutica estetica.
Nel corso dell’esperienza l’attenzione si è posata sul concetto di scoperta, frutto delle operazioni direttamente vissute dal bambino, la ricerca portava ad incontrare, spesso casualmente, certe soluzioni; parafrasando Einstein “il caso ha delle leggi che ancora non conosciamo”. Ed è proprio da queste scoperte casuali che si è partiti per verificarne la validità e per formulare nuove ipotesi, fino alla formalizzazione dell’esperienza. Il bambino è giunto progressivamente a “vedere” la struttura delle cose ampliando gli orizzonti visivi; “conoscere le immagini che ci circondano, dice Munari, vuol dire
anche allargare le possibilità di contatti con la realtà, vuol dire vedere di più e capire di più”.
Le immagini esposte, documentano i passaggi salienti di scoperta e di ricerca che hanno condotto i bambini a passare dalla spontaneità all’intenzionalità attraverso linguaggi codificati che hanno reso comunicabili le esperienze.
Il rapporto con gli oggetti – riproduzione di oggetti di uso comune per superare l’ambivalenza suscitata dalla macchina, oscillante tra curiosità e timore.
– disegno e sua riproduzione per favorire un rapporto più attivo e coinvolgente.
– disegno-fotocopia-colore conclude la fase di familiarizzazione con lo strumento tecnico e fa emergere diversità grafiche e cromatiche.
Il rapporto con il corpo
– le mani
– il volto
– Il colore
Il rapporto con lo spazio nel movimento
Introduce il concetto di deformazione come espressione.
A conclusione si può pertanto affermare che: la pedagogia facilita l’accesso alla totalità psichica che è la vera fonte del talento senza la quale non c’è piacere di competenza esistenziale.
Attraverso la produzione e riproduzione iconica emerge il processo reiterabile dell’immagine come potenza del visivo; il carattere “aperto” della ricerca mantiene così inalterato il suo valore, così come accade nel percorso dell’umanità.
[Angela Giannuzzi]Angela Giannuzzi – il corpoincopia
a cura di Ubaldo Rodari
testo e presentazione di Angela Giannuzzi
Inaugurazione: sabato 15 aprile 2023 ore 17.30
Rinfresco a cura del Ristorante “La Trinità” di Ghiffa
Orario: da giovedì a domenica 16 -19
Sala Esposizioni Panizza, Corso Belvedere, 114 – 28823 Ghiffa (VB)
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